- La morte di Mosè, La Bibbia di Chagall. -

«TOV MUT»: BUONA È LA MORTE?
Palazzo della Provincia, Asti, 31 marzo - 2 aprile 2006


Convegno organizzato da BIBLIA,

con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Asti,
la collaborazione della Bibliotea Consorziale Astense

e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.


     Buona o malvagia, amica o nemica, la morte rappresenta la vera prospettiva della vita: solo dalla considerazione della fine discendono infatti la presenza e il valore di quel che c'è, di ciò che si è avuto, di ciò che si vuole. Pier Paolo Pasolini scrisse, in uno dei suoi saggi dedicati al cinema, che "la morte rappresenta il montaggio fulmineo di una vita"; un'immagine forte ma vera, è vera per chi muore, è vera per chi ritorna a vivere, provenendo dalle più diverse esperienze di attesa o di varco del limite. Solo allora, infatti, tutto appare diverso, per cui «c'è una dolcezza nella luce e gli uomini vedono felici il sole».

    C'è una naturalità della morte che noi però abbiamo oggi perduta: nel pensiero antico il buio che si oppone alla vita, la brevità o la lunghezza dell'esistenza sono fonte di lamento o rimpianto, ma non di scandalo, appartengono all'ordine del destino, e il destino può essere crudele, come può essere crudele un inverno nel suo gelo; sulla tomba di una bambina si può chiedere «sit tibi terra levis», ma comunque dalla terra veniamo e alla terra si ritorna; ciò che muta è solo l'intervallo di tempo nel mezzo. E persino lo scandalo della morte di un bambino, quello che fa gridare contro Dio Ivan Karamazov, è uno scandalo che rientra nella naturalità del dolore, del destino umano; a questa morte si può opporre un'altra nascita che serva a superare la perdita di una piccola esistenza individuale, rispettando nel contempo la legge più forte, la difesa della stirpe, la sopravvivenza della specie. Rachele può piangere i suoi figli, ma sa che il potere della nascita è il suo potere, un potere che genera sopravvivenza; anche se il parto può sempre decretarne la fine, come è avvenuto per migliaia o milioni di anni o di donne.

    Questa naturalità si è perduta, la civiltà industriale e postindustriale ha devastato questo ritmo alterno biologicamente determinato: le guerre di massa sono diventate lo sterminio di massa, il genocidio la programmazione della morte nella sua versione pianificata o ideologicamente predeterminata. Nello stesso tempo (magari con esperimenti in corpore vili oppure applicando ai 'civili' le scoperte dell'industria degli armamenti) la vita è diventata potenzialmente lunghissima (o come mi disse una saggia vecchietta contadina: «mi hanno allungato solo la vecchiaia!»), la medicina tecnologica opera continui miracoli, in una continua modifica dell'esistente; a questa vita dilatata, corrisponde la morte nascosta, celata, allontanata dalle case, affidata agli obitori, esclusa dal pianto e lamento delle antiche veglie.

    Siamo più fortunati o meno fortunati? A ciascuno decidere come crede, a tutti l'invito a pregare la preghiera più umana: la preghiera per una buona morte.

    E resta pur sempre la bellezza arcana e imperitura del De profundis, un grande grido che dal buio profondo dell'anima sale alla speranza. Speravit anima mea…

Laura Novati

PROGRAMMA

[Giovedì 30 marzo Possibilità di arrivo e sistemazione negli alberghi.

Venerdì 31 marzo 09,00 Visita guidata in pullman nei dintorni di Asti.- Pranzo libero]

Venerdì 31 marzo

15,00 -      Inizio convegno con saluto delle Autorità.
15,30 - 18 L'origine del morire nelle antiche religioni del Mediterraneo,

                Giovanni Filoramo, Università di Torino. Abstract
                "E si riunì ai suoi antenati, sazio di anni", Amos Luzzatto, Abstract
                 Presidente   dell'Unione della Comunità Ebraiche Italiane.
(18,30 -   
Assemblea dei Soci di Biblia, con cena a buffet)
21,30 -     Concerto nella chiesa di San Secondo.

Sabato 1 aprile

08,30 -        Visita alla Cripta di Sant'Anastasio
09,30
-12,30"Quando vedrò il suo volto?" Riflessione su anima, resurrezione e

                    immortalità   nella Bibbia, Ida Zatelli, Università di Firenze. Abstract
                   "Muor giovane chi agli dei è caro?", Piero Stefani, Università di Ferrara. Abstract
                   La morte di Gesù, Carlo Molari, teologo, Roma. Abstract
14,00    -     Visita alla Cattedrale
15,30
-18,30 Accompagnare la morte, Sandro Spinsanti, Presidente dell'Istituto  Abstract
                   Giano, Roma.
                   Forme di lutto nella società post-moderna, don Luigi Berzano, Abstract
                   Università diTorino.
                   Rimozione della morte e tecnologie d'immortalità nella società  contemporanea,  

                Paola Borgna, Università di Torino. Abstract
20,00  -     Cena sociale al Castello di Cortanze.

Domenica 2 aprile

(08,30 Messa a San Secondo)
09,30-12,00 "L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte" (1Cor 15,26),

                    Giuseppe Barbaglio, Università di Roma. Abstract
                    Se Dio non muore…., Paolo De Benedetti, Facoltà Teologica dell'Italia 

                    Settentrionale.
12,15   -     Visita guidata alla Sinagoga di Asti.

Moderatrice: Laura Novati, membro del Consiglio direttivo di Biblia.


INFORMAZIONI

Sede.
Il convegno si svolgerà nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Asti, piazza Alfieri, gentilmente messo a disposizione dalla Provincia, nel centro della città a due passi dagli alberghi dove alloggeremo.

Visite guidate e concerto.
I Soci di Asti hanno preparato per i partecipanti un ricco programma di visite, e anche per questo ci preme ringraziarli fin d'ora.
Venerdì 31 marzo. Chi vuole potrà arrivare la sera di giovedì 30 marzo, per la visita, al mattino di venerdì (partenza alle ore 9 dal Palazzo della Provincia, ritorno entro le ore 13), al basso Monferrato e a 2 tra le più importanti chiese romaniche del Piemonte: S. Secondo di Cortazzone, chiesa del XI sec. posta sulla via Francigena, in alto sulla collina di Mongiglietto; Santa Maria di Vezzolano chiesa abbaziale, notevole esempio di architettura romanico-gotica. Da Vezzolano attraverso un suggestivo percorso tra le colline astigiane arriveremo a Cocconato per la visita alle Cantine Bava (con aperitivo offerto dalla casa). La visita sarà guidata dalla dott.ssa Ivana Bologna storica dell'Arte, e costerà 15 € a testa.
Il convegno inizierà alle ore 15,30, e alle 18,30 avrà luogo l'Assemblea dei Soci di Biblia nella Saletta Azzurra del Palazzo della Provincia, seguita da una cena in piedi gentilmente offerta dai soci di Asti, con vini pregiati della zona donati da due produttori locali di vini.
Alle 21,30 ci ritroveremo tutti nella vicina Collegiata di San Secondo (chiesa romanico-gotica eretta fra il sec. XII e il XV) per assistere al concerto offerto ai convegnisti dal Comune di Asti.
Sabato 1 aprile. Al mattino di sabato visiteremo la Cripta di Sant'Anastasio dei secc. VIII-IX con una raccolta lapidaria e resti architettonici; nel primo pomeriggio la visita sarà dedicata alla bella Cattedrale romanico-gotica (1309-54). Entrambe le visite saranno guidate dal dott. Ponzone Esperto Beni Culturali del Comune di Asti, e sono offerte dal Comune di Asti.
Alla sera coloro che si sono iscritti per la cena sociale, partiranno in pullman alle ore 20 per recarsi allo splendido Castello di Cortanze, a 15 km. fuori dalla città sulle colline astigiane, dove sarà servito un ricco menù astigiano. Il costo, comprensivo del trasporto in pullman, è di 30 € a testa.
Domenica 2 aprile. Alla fine dei lavori, prima della partenza, e precisamente alle ore 12,15, chi lo desidera potrà visitare la Sinagoga di Asti, con la prestigiosa guida del prof. Paolo De Benedetti.

Pernottamento.
Abbiamo scelto due ottimi alberghi nel centro di Asti, uno di fronte all'altro: l'Hotel Palio, via Cavour 106 e l'Hotel Aleramo, via Emanuele Filiberto 13. I prezzi per notte compresa la prima colazione a buffet sono: camera doppia 100 € (50 a testa); camera singola: 65 €; camera tripla: 135 € (45 € a testa). Assegneremo le camere secondo l'ordine di arrivo delle iscrizioni. Per la prenotazione occorre inviare il costo della prima notte insieme alla scheda di iscrizione.
Pranzi e cene.
Tutti i pranzi sono liberi: metteremo in cartella una lista di alcuni ristoranti e pizzerie più vicini dove ognuno potrà andare per proprio conto.
Quanto alle cene, quella di giovedì è libera per tutti; la cena di venerdì, a buffet, è gentilmente offerta ai Soci di Biblia che partecipano all'Assemblea; sabato sera ci sarà la cena sociale, a pagamento, per chi si sarà prenotato.
Iscrizione e prezzo di partecipazione.
È indispensabile, specie per chi desidera prenotare l'albergo, iscriversi al più presto, altrimenti vi è il rischio di non trovare più posto per dormire. Tutti, anche coloro che non pernottano negli alberghi previsti, dovranno inviare la scheda d'iscrizione debitamente compilata, insieme al tagliando dell'avvenuto pagamento di 20 € come anticipo della quota di partecipazione (non rimborsabile in caso di ritiro) e al costo della prima notte, restituibile in caso di ritiro entro il 25 marzo. La partecipazione al convegno, che dà diritto alla cartella e a tutte le attività previste dal programma (visite e concerto, escluso la visita di venerdì mattina e la cena di sabato sera da pagare a parte sul posto), è di 70 € per i non soci; di 50 € per i soci di Biblia e per i giovani sotto i 30 anni; di 20 € per i residenti del Comune e della Provincia di Asti.
Sponsor.
Si ringraziano per la generosa collaborazione e ospitalità: il Comune e la Provincia di Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, la Cassa di Risparmio di Asti, la Biblioteca Consorziale Astense, le Cantine Bava di Cocconato, i Produttori Moscato d'Asti Associati, il Consorzio tutela vini d'Asti e del Monferrato.


RELAZIONE

Tov mut: buona è la morte?

Convegno nazionale, Asti, 31 marzo – 2 aprile 2006

Persino un convegno di Biblia, quale quello tenutosi ad Asti tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, non ha potuto dare una risposta netta ad una domanda di tale portata: era del resto impossibile riuscirci, date le mille sfaccettature di una realtà complessa come la morte.

In effetti, a ben guardare, essa può essere considerata “buona” da molteplici punti di vista.

Nelle antiche civiltà emergeva accanto ad altre l’idea di una sorta di “naturalità” della morte percepita da alcuni come connaturata alla creazione dell’uomo e del mondo. Anche nel mondo biblico, che peraltro cerca di rintracciare una responsabilità primordiale dell’uomo all’origine della morte, qua e là fa capolino tale convinzione. Ne costituiscono un esempio le descrizioni delle lunghissime esistenze di molti personaggi della Genesi. Questi vanno incontro ad una morte sostanzialmente “buona” perché al termine di una vita lunga, gratificante e benedetta da una numerosissima discendenza. La Scrittura ci parla di un Abramo che muore “sazio di vita” e viene riunito ai suoi antenati.

Ma paradossalmente anche una morte violenta ed ingiusta può essere interpretata come “buona” come suggerito con particolare insistenza dalle scritture cristiane con l’insegnamento gesuano del “dare la vita per coloro che si ama” e con il racconto dell’esemplare esistenza del Nazareno.

Da sempre c’è stato anche chi ha percepito la morte come sollievo da una vita di dolore e priva di senso; e forse anche per l’età contemporanea, alle prese con nuovissime questioni etiche generate dall’incredibile sviluppo delle scienze, ci può essere una morte “buona” almeno in quanto non prefabbricata ma confezionata su misura per ogni singola persona (una rispettosa morte “di sartoria” contrapposta ad una anonima morte “pret-a-porter”).

Accanto ad una morte “buona” c’è sicuramente una morte “cattiva” che anzi sembrerebbe nettamente prevalere sulla prima soprattutto nella percezione degli uomini contemporanei.

Già anticamente la morte del giovane e del giusto aveva di fatto costituito un problema per molti versi insolubile. L’idea di una qualche vita oltre la morte (su questa stessa Terra o nell’ambito di una realtà ultraterrena) origina proprio dall’impossibilità in molti casi di rintracciare il criterio della giustizia nell’ambito delle singole esistenze. La morte, talvolta preceduta da indescrivibile sofferenza, dei bambini e dei giovani continua a non avere giustificazione alcuna e a gridare al cospetto di Dio, ed è vano (e per certi versi disumano) il tentativo di ricercare in tale realtà un qualche senso, magari illudendosi di trovarlo nelle tracce talvolta positive lasciate da tale evento nella vita di chi resta.

I buchi neri della storia moderna e contemporanea, tra i quali spicca la Shoà, hanno poi provocato uno smottamento non contenibile nella riflessione filosofica e teologica sulla morte e su Dio. Il dio “tappabuchi” della teodicea e dei catechismi ha finito per soccombere sotto il peso della realtà, rappresentando un ultimo paradossale esempio di “buona” morte.

Il Dio debole nato recentemente dalle proprie ed altrui ceneri (ma in realtà vecchio almeno quanto il Creato) non può esimersi dal condividere la vita delle sue creature e quindi, in ultima analisi, dal condividere anche l’esperienza della sofferenza e quella ineffabile della morte, il paolino “ultimo nemico”, nel tentativo estremo di svuotarla dall’interno.

E questo, se così si può dire, lo potrà forse fare soltanto questo Dio “silenzioso” e “nascosto” ma alla spasmodica e amorosa ricerca della sua creatura prediletta che, anche se spesso orribilmente sfigurata, conserva ancora in sé fin dalla Creazione una traccia del volto originario e perduto del suo Signore.

 

Roberto Cerchio