PROGRAMMI FUTURI 2001

EBRAICO BIBLICO A VICENZA
Levitico 17-26, 30.12.2001-5.1.2002
Dietro richiesta dei partecipanti dell’anno scorso, pubblichiamo in grande anticipo l’invito dei due “maestri” a partecipare ai corsi di ebraico biblico di fine anno, per dare la possibilità a chi lo desidera di iniziare subito a studiare l’alfabeto e/o a leggere il Levitico in italiano e in ebraico. Chi è interessato può  richiedere fin d’ora i testi per lo studio. Ricordiamo che ci saranno nel corso dell’anno corrente anche due giornate di richiamo (Milano 3 giugno, Salvarano 22-23 settembre) e un corso per principianti a Roma (1-4 novembre: gli interessati potranno telefonare direttamente alla signora Nuccia Ascoli Musatti, organizzatrice del corso, 06/86325371).

Principianti
Dopo la testimonianza di Liliana , ecco quella di una che studia l’ebraico «dai tempi di Noè» (Venezia, 1994-1995, Genesi 5-9). Forse all’inizio non è stato facile, ma quanta gioia nel vedere quei segni strani prendere pian piano vita fino a diventare compagni indispensabili! E quante benedizioni davvero in cambio del solo sforzo richiesto di imparare l’alfabeto prima dell’inizio del corso!
Tutto l’ebraico studiato in questi anni con BIBLIA mi ha arricchito moltissimo, e fra le tante parole lette risuonano ancora chiare nella mia mente quelle di Genesi 5: «wajjo-led banim uvanot ... wajjamot» (e generò figli e figlie ... poi morì), le prime imparate nella lingua sacra. E, come dicono i maestri d’Israele, tutto ciò che sta scritto nella Torà – anche le genealogie e gli elenchi di norme e prescrizioni che a una prima lettura possono sembrare noiosi e sterili – ha qualcosa da insegnare. Che cosa? Un modo per scoprirlo insieme potrebbe essere quello di prenotarsi a Vicenza, visto che quest’anno leggeremo un brano tratto dal Levitico, il «Codice di Santità» (capitoli 17- 26), ricco di norme, leggi e prescrizioni di ogni tipo.
Il Levitico del resto è un libro speciale, e io l’ho riscoperto a Muzzano con BIBLIA nell’estate 1994 (disponibili e prenotabili gli atti del seminario presso Anna Celano, l’evangelista di BIBLIA). È stato lo studio (in italiano) del Levitico a farmi venire il desiderio di imparare l’ebraico e questo, ripensandoci adesso, non può essere una coincidenza: i bambini ebrei vengono introdotti alla lettura della Bibbia (all’età di 5 anni) proprio a partire da questo  affascinante libro!
Vi aspettiamo numerosi: considerate l’occasione (forse irripetibile) di accostarsi alla Bibbia in ebraico cominciando dal Levitico, come fanno ancora oggi i bambini ebrei: sarà più facile di quanto pensate e, vedrete, molto stimolante!

Nota:
Ricordiamo che il corso di ebraico per principianti si propone di fornire in cinque giorni (sette per i pre-principianti) di studio intensivo le basi minime indispensabili per avvicinarsi al testo biblico originale con una certa autonomia (ad esempio per essere in grado di capire eventuali note filologiche riportate da commenti esegetici; per rendersi conto dei problemi di traduzione, ecc.).Per raggiungere tale obiettivo, accanto alle lezioni teoriche (comunque ridotte all’essenziale) e agli incontri comuni con il gruppo degli avanzati, è necessario riservare ampio spazio all’esercizio di lettura e traduzione dei testi (quest’anno una scelta antologica dai capitoli 17-26 del Levitico). Perché il lavoro possa essere profi-cuo per tutti e per sfruttare al meglio il tempo a disposizione, raccomandiamo pertanto agli interessati di imparare bene almeno l’alfabeto, servendosi del materiale che invieremo loro all’atto dell’iscrizione.

Elisabetta Menini

Avanzati
Il mio nonno Israel, detto ‘barba Lilin’ (zio Israelino) da tutti coloro di cui era zio, e ‘nonno Lillin’ da noi, sapeva l’ebraico e usava libri di preghiere senza traduzione a fronte. Mio padre e i suoi fratelli l’avevano studiato all’Istituto Clava – la scuola elementare ebraica di Asti – ma non se lo ricordavano più: mio padre sapeva dire soltanto alef, bet, ghimel. Io da ragazzo ero appassionato di alfabeti (ne avevo anche inventato uno). Poi, all’Università, incontrai un compagno prete che aveva scelto l’ebraico come materia complementare, comprai una grammatica (di Italo Pizzi, scritta in latino) e cominciai a studiarlo da solo. Il mio nonno era morto, ma conobbi un personaggio straordinario, Giuseppe Invrea, presidente del Tribunale di Asti. Egli sapeva una decina di lingue europee e orientali, scriveva cartoline in persiano a suo fratello astronomo e nelle ore libere (allora i tribunali non erano oberati) insegnava gratuitamente qualsiasi lingua a chi volesse. Dico qualsiasi, perché se per caso non la conosceva,  la studiava subito. Il suo metodo era pratico, cioè con molti esercizi basati sulla trascrizione fonetica, ma scientifico insieme: tant’è vero che nel 1954 pubblicò presso la SEI una grammatica ebraica (già abbozzata da suo fratello e provata anche su di me) che allora era la più aggiornata in Italia. Oltre a perfezionare il mio ebraico, mi insegnò un po’ di assiro-babilonese, di arabo, di aramaico biblico e di siriaco (che studiò apposta per me).
Questi sono stati i miei esordi non accademici. La frequentazione del mondo ebraico italiano mi aiutò a migliorare la pronuncia (quella di Invrea era un po’, come dire?, a-storica), evitando al contempo quella che io chiamo “delle facoltà teologiche” (per es. abinu per avinu, auon per avon ecc.) e quella israeliana (Eilat per Elat, Knesset per Keneset, niente ‘ajin ecc.). La mia remota origine sefardita mi ha salvato forse da simili orrori.
Certo questa autobiografia linguistica c’entra poco o nulla con il seminario invernale di Vicenza: ma mostra che infinite sono le vie per arrivare a capire lo Spirito Santo (anzi la Ruach-ha-Qodesh) quando apre il becco. Qodesh: ecco una parola chiave (che purtroppo molti ebrei e goim scrivono Kodesh) delle nostre letture di fine anno che ci introdurranno nell’affascinante regno del sacro, del puro, dell’impuro, del rito. Cose d’altri tempi e dell’altro ‘olam 
(mondo), per dirla con i miei avi piemontesi? Non proprio, se pensate che quando ero giovane (ora non so) chi scriveva una supplica al papa doveva chiudere così: “Prostrato al bacio della sacra pantofola…” (chissà quale calzolaio, anzi sandelar, in ebraico post-biblico, l’avrà fatta).

Paolo De Benedetti


DETTAGLI PROGRAMMATICI
   Abbiamo già pubblicato -vedi sopra- la presentazione dei due corsi di ebraico biblico di quest’anno: uno per i principianti (con due giorni in anticipo, cioè dal 28 dicembre, per coloro che iniziano quest’anno il loro percorso di studio, mentre gli altri arriveranno la sera del 30), e l’altro per gli avanzati. Dunque, torneremo a Vicenza dove ci siamo trovati così bene l’anno scorso. Leggeremo il “Codice di santità” (Levitico 17-26): i principianti una scelta antologica, gli avanzati tutti i dieci capitoli. Avremo, come da tradizione, alcune lezioni in comune, e precisamente: Paolo De Benedetti ci offrirà due lezioni, una introduzione al Codice di santità, con particolare riguardo alla storia della tradizione sacerdotale, e una conferenza sul sacerdozio nell’ebraismo e nel cristia-nesimo; Nicoletta Menini terminerà il suo excursus sulle preposizioni e ci intratterrà sulle vocali; infine avremo due “visiting professors”: Piero Stefani ci parlerà dell’Amore del prossimo e dello straniero (Lv 19,18.34, e rav Luciano Caro ci presenterà una lettura ebraica del Levitico. Raccomandiamo ai partecipanti di leggere con attenzione Lv 17-26 in italiano e, i più bravi anche in ebraico, per essere preparati a seguire bene il corso e anche a fare eventuali interventi o domande. Quanto a coloro che iniziano quest’anno, raccomandiamo loro di imparare intanto l’alfabeto, e ai principianti dell’anno scorso di riguardarsi tutti gli appunti presi a suo tempo.

Notizie pratiche
Saremo ospitati presso le suore della “Casa del Sacro Cuore”, corso Padova 122, Vicenza (tel. 0444/505265). Dalla stazione prendere l’autobus
n° 1 e scendere alla fermata di corso Padova. I corsi iniziano con la cena del primo giorno (28 o 30 dicembre) e terminano dopo il pranzo del 5 gennaio. Il costo è di lire 65.000 al giorno in camera doppia, o di lire 80.000 in camera singola, in pensione completa. La partecipazione al corso è di lire 180.000, ma i Soci di Biblia e gli studenti avranno lo sconto di 30.000 lire.

Per iscrizioni rivolgersi con sollecitudine alla sede di Biblia tramite posta prioritaria, telefono o fax.


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