SEMINARIO ESTIVO 2007

Excelsior Hotel Cimone, San Martino di Castrozza, 25 agosto-1 settembre

«Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato» (Pr 9,5): il libro dei Proverbi.

 

Chokmà - sapienza è una parola  affascinante per la sua duttilità: significa al tempo stesso abilità tecnica, furbizia, competenza, savoir faire, saggezza umana e divina... Essa dà il nome ad una tradizione specifica e trasversale rispetto alla Torà e ai Profeti che, piuttosto che dell'intervento divino straordinario, unico ed eccezionale della storia salvifica, si occupa del quotidiano, dell'unico e dell'universale. I suoi mediatori non sono profeti dotati di oracolo divino, ma uomini e donne sapienti; presenti in famiglia, a scuola, a corte, nella vita sociale e professionale. Il suo desiderio: «la volontà di conquistare la vita, certo non in un atteggiamento di presunzione, ma con il rispetto che si ha verso il mondo dell'ordine che circonda l'uomo, e per le direttive del mondo divino. L'uomo si sente autorizzato a muoversi nel mondo, a ricavarne le proprie osservazioni, a definire le cose del mondo» (Walter Zimmerli). La sua importanza viene oggi giustamente sempre meglio riconosciuta. Il libro dei Proverbi  (redatto intorno al 400 e.v., ma raccogliendo tradizioni ben più antiche) si presenta come un manuale per conquistare la vita, cercare la Sapienza, che si fa trovare, anzi, che invita lei stessa a essere ricercata.

Lo spirito dei Proverbi si prolunga nel tempo lungo le vie sia della sapienza di maestri, allievi e gente comune, sia nella liturgia. In particolare il suo ultimo capitolo, dedicato alla ‘donna di valore’, è divenuto, grazie alla mediazione cabalistica, parte integrante dell’accoglimento ebraico del sabato. Riprese dei Proverbi sono ben presenti anche nel Nuovo Testamento tanto nella sfera degli insegnamenti e degli ammonimenti quanto in quella che culmina nella impersonificazione, anzi incarnazione del Logos-Sapienza celebrata nel IV Vangelo.

 I relatori: don Roberto Vignolo (RV), docente di Esegesi biblica alla Facoltà Teologica di Milano; Amos Luzzatto (AL), già Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; Piero Stefani (PS), biblista e saggista.

                                                                                                    Programma:

Sabato 25        Arrivo e sistemazione in albergo. Dopo cena:

                        La Sapienza – cioè la vita: approccio al libro dei Proverbi (RV).

Domenica 26  Da cenerentola a reginella. Rilievo e attualità della tradizione sapienziale biblica (RV).

                       Come parla la sapienza? Le forme del linguaggio sapienziale (RV).

Lunedì 27        Al mattino, gita in pullman al Parco di Paneveggio.

                       Il convito e la dimora di Madama Sapienza: composizione, formazione e  tradizione del libro dei Proverbi (PV).

Martedì 28      Temi delle tradizioni più antiche (Pr 10-31): la retribuzione, la parola, la donna (RV).

                       Ansie e grandezze della sapienza più recente (Pr 1-9) – con riguardo speciale alla sua inedita pedagogia (PV).

Mercoledì 29  Intera giornata di gita in pullman e a piedi ai laghetti di Colbricon.

                       Sera: Le dolomiti e le sue leggende.

Giovedì 30      La donna di valore (Pr 31) (AL).

                       Proverbi 8,22-31;  Siracide 24, 1-21 e Prologo giovanneo (PS).

Venerdì 31      Al mattino, tempo libero per gite individuali o  in gruppi spontanei.

                       I Proverbi nella tradizione ebraica post-biblica (AL).

Sabato 1       I Proverbi negli scritti neotestamentari (PS). Partenza.

                                            

                    


 

BIBLIOGRAFIA SU TRADIZIONE SAPIENZIALE E LIBRO DEI PROVERBI

In generale

M. GILBERT - J. N. ALETTI -, La Sapienza e Gesù Cristo (Bibbia oggi)   Gribaudi.

M. GILBERT, Sapienza, in:  Nuovo Dizionario di Teologia Biblica (a cura di Rossano, Ravasi e                  Girlanda) ed. Paoline 1988  1427-1442.

G. RAVASI (a cura di) L'Antico Testamento e le culture del tempo, ed. Borla 1990 (soprattutto pp.395-500) (Antologia di testi delle culture del Medio Oriente Antico comparati con l'Antico Testamento).

A. VANEL  (e altri), Alle radici della sapienza  (Bibbia oggi)   Gribaudi, Torino 1978.

G. VON RAD, La Sapienza in Israele,  Marietti, Genova 1995.

W. ZIMMERLI, Posizioni e limiti della sapienza nel quadro della teologia veterotestamentaria, in:  Rivelazione di Dio. Una teologia dell'Antico Testamento, Milano Jaca Book 1975, pp.  269-281.

A. NICCACCI, La casa della Sapienza. Voci e volti della Sapienza biblica, San Paolo Cinisello Balsamo1994.

R.E. MURPHY, L’albero della vita. Una esplorazione della letteratura sapienziale biblica Queriniana Brescia 2000.

Sapienti e Sapienza – monografia di Parola, spirito e vita 48 (2003/2).

 

Per il Libro dei Proverbi

 

L. ALONSO SCHÖKEL e J. VILCHEZ LINDEZ, I Proverbi,  Borla Roma 1988.

G. BERNINI, Proverbi (NEB)  Paoline Roma 1984.

G. RAVASI, Proverbi, in:  Nuovo Dizionario di Teologia Biblica (a cura di Rossano, Ravasi e Girlanda) ed. Paoline 1988  pp. 1247-1257.

 


 NOTIZIE UTILI

 Descrizione del luogo. Tra i simboli universalmente noti delle bellezze italiche ci sono le Dolomiti. Fama ben meritata. Se le montagne non vengono a Biblia, Biblia va in montagna. Quanto starci? Qualche sparuto giorno? Meglio un’intera settimana. Quest’anno, infatti, grazie a una combinazione favorevole e imprevista, il soggiorno a San Martino di Castrozza durerà da sabato 25 agosto a sabato 1 settembre. Vi sarà un solo seminario, peraltro ricco e multiforme. Studi, gite, aria buona avranno ognuna la sua parte in un clima più disteso e rilassato del solito.

San Martino, mt. 1.444, si trova al centro di una conca circondata da magnifiche vette a da fitte abetaie. Nell’abitato, composto di alberghi e ville, spicca la Parrocchiale rifatta nel 1913 che conserva l’antico campanile romanico del XIII sec. Nell’XI sec. sorgeva anche un monastero camaldolese. Non siamo dunque i primi in quella zona a sfogliare le sacre carte, ma forse saremo i primi a indagarle con uno spirito aperto alle voci ebraiche, cristiane e alla ricerca storica-laica.

L’albergo che ci ospiterà, l’Excelsior Hotel Cimone (***), è situato sulla piazza centrale del paese, dotato di parcheggio privato e di stanze singole e doppie con tutti i comfort, oltre che di un’ampia sala dove si svolgeranno le lezioni. Fonti bene informate garantiscono la qualità dei pasti.

Come e quando arrivare. Il seminario inizia con la cena del primo giorno (sabato 25 agosto) e termina dopo il pranzo del sabato successivo. Le stazioni ferroviarie più vicine sono Feltre, Trento e Ora; da queste occorre prendere un autobus di cui manderemo gli orari agli iscritti (da Feltre un’ora e mezza, dalle altre due stazioni circa due ore e mezza). Chi arriva in auto vedrà da sé la strada che gli conviene fare: la SS 50 bis direzione Feltre fino ad Arten, e poi la SS 50, oppure la SS 48 fino a Predazzo e poi la SS 50 per Passo Rolle e San Martino.

Prezzi e iscrizione. La pensione completa per tutta la settimana (indivisibile), compreso le bevande, è di 315 € a persona in camere doppie e di 420 € in camera singola. L’iscrizione obbligatoria, non rimborsabile in caso di ritiro, è di 20 €, da inviare con la scheda debitamente compilata, e con il costo della prima notte (45 € a testa in camera doppia e 60 € in camera singola) che potrà essere restituito solo in caso di ritiro entro il 25 luglio. La partecipazione al seminario è di 100 € per i non soci di Biblia, e di 75 € per i Soci e per i giovani sotto ai 30 anni, da pagare sul posto.

Gite. Abbiamo individuato alcune opzioni fra le più interessanti della zona. 

Una gita, lunedì 27 agosto, di mezza giornata, lunedì 27 agosto, al Parco naturale Paneveggio -Pale di San Martino, esteso su un’area di 15.703 ettari, coperto di boschi di abete rosso, dove abbondano preziose specie floreali e faunistiche; la gita prevede un trasferimento in pullman alla Villa Walsperg, poi una passeggiata nel parco, la visita al ‘Centro visitatori’ e ritorno in autobus, o, per i più atletici, a piedi (€ 15), da prenotare.

Una gita di una giornata intera, mercoledì 29 agosto: autobus fino a Passo Rolle, poi una passeggiata di un’ora circa ai laghetti del Colbricon (mt. 1926) dove resteremo per un picnic; ritorno al Passo Rolle a piedi, e proseguimento con navette per la bella Baita Segantini ai piedi del Monte Cimon della Pala, ritorno con le navette e poi con il nostro pullman (€ 20), da prenotare.

La terza gita del mattino di venerdì 31 agosto, è libera: si potrà scegliere fra varie opzioni come la funivia che porta alla Cima Rosetta (3.000 mt.) o l’ovovia per il       Colverde (2.000 mt.) o varie passeggiate nei dintorni, di diversa lunghezza e difficoltà, per le quali ci saranno fornite dettagliate cartine.

I giorni delle gite potranno variare secondo le condizioni atmosferiche.


R E L A Z I O N E

            “Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato”(Pr 9,8). Spezzavano il pane e mescevano il vino tre maestri d’eccezione: Roberto Vignolo, Amos Luzzatto e Piero Stefani. Inizialmente perplessi e curiosi sul tema, attratti dai relatori e dal luogo, alla fine ci siamo ritrovati pienamente soddisfatti: un seminario “sapientemente” preparato e condotto, che resterà “proverbiale” nel ricordo. Molti gli stimoli offerti e su cui potremo e dovremo ritornare nei prossimi mesi; molte anche le piacevoli occasioni di incontri più o meno impegnati nel tempo libero: le amicizie fatte e quelle riannodate, la gioiosa convivenza, le serate ricche di motivi culturali e di esibizioni canore, le belle passeggiate, le interessanti visite al Parco di Paneveggio e alla sua affascinante “foresta dei violini” e, per un agguerrito gruppo in continua crescita, le gustose conclusioni delle laboriose giornate nella indimenticabile “grapperia” con le sue prelibatezze.   

            Ma veniamo al contenuto del Seminario. I testi sapienziali di Israele si inseriscono in una tradizione millenaria, caratteristica del Vicino Medio Oriente, facendo emergere una propria originalità, che riecheggia molti dei motivi che attraversano la Scrittura. E tuttavia si “smarcano” dalla Torà e dai Profeti, configurando una vera e propria teologia della vita quotidiana.

            La sapienza - la Chokhmà ebraica - è competenza, abilità ed accortezza, saggezza che sorge dall’esperienza e ad essa si rivolge per interpretarla e guidarla. Suo principio e fondamento è il timor di Dio: percezione della Alterità, stato emozionale, fremito, - ma anche apertura al mistero, rispetto ed accoglimento della voce divina che ci interpella. Si rivolge all’uomo invitandolo alla ricerca e ad uno stile di vita responsabile; si costituisce in una tradizione con propri luoghi (famiglia, scuola, corte regale, bottega artigiana, porta della città, mercato) e con propri referenti (padre e madre, maestro, consigliere); e s’incarna in un corpo letterario che si offre a chi legge perché possa riconfigurare la propria esistenza.

La sapienza è una tensione che parte dal basso. I proverbi sono la conclusione, la morale di una storia, di una vicenda di cui si è perso il racconto.  È così in tutte le culture. Il libro dei Proverbi è il punto più luminoso di questo bagaglio di esperienze, insegnamenti ed ammonimenti. Esso, se ad un primo approccio può apparire ovvio e addirittura banale, ad una più attenta considerazione si rivela portatore di un significato profondo nascosto, che chiede di essere cercato, gustato e seguito.

            I Proverbi mirano a costruire un modello di umanità filiale (si pensi ai molti “Figlio mio” che costellano il testo), a formare un cuore capace di ascoltare; hanno perciò un intento squisitamente educativo ed insegnano a cercare il senso della vita: per questo si rivolgono anzitutto alla generazione che sta crescendo, che deve imparare, disporsi all’ascolto, acconsentire ad essere corretta e guidata; ma anche il sapiente è destinatario della sapienza: guai a credersi sapienti! I Proverbi e Qohelet sono carichi di ironia per chi si crede sapiente e non lo è.   I due movimenti che si ritrovano nei Proverbi sono il constatare e l’ammonire. Naturalmente quelli più orientati alla formazione sono quelli di ammonimento, che fanno appello a precise motivazioni e dunque alla libertà della persona. La componente parenetica appartiene sempre al pathos della sapienza.  Occorre cercare e custodire la sapienza per essere alla fine cercati e custoditi dalla sapienza.

Ciò che caratterizza i libri sapienziali è il fatto che sono aperti e che si agganciano l’uno all’altro, sono uno dentro l’altro, ciascuno con la sua specificità. Perciò un buon risultato di questo corso potrebbe essere quello di restituire una lettura sinfonica ai testi sapienziali (almeno a quelli che la tradizione attribuisce a Salomone: Cantico dei cantici, Proverbi, Qohelet). Certo i libri della Sapienza sembrano rispondere (quando il blocco della Legge e dei Profeti è assestato) alla sfida lanciata dalla cultura greco-alessandrina. Essendo i testi sapienziali sostanzialmente antropologici possono reggere il confronto con la cultura greca ad essi contemporanea. 

            Su questi temi, e su molti altri, ci ha intrattenuto Roberto Vignolo, aprendo ampi orizzonti ed anche sommergendoci con una valanga di riferimenti, che hanno stimolato ed anche un po’ messo in difficoltà i partecipanti. Con lui ha costantemente dialogato Amos Luzzatto, presente al seminario dall’inizio alla fine, con la competenza e la profondità che conosciamo. Subentrando poi a Vignolo ha ripreso e sviluppato molti degli spunti anticipati. L’analisi critica di Pr 31 gli ha dato occasione di svolgere un’ampia indagine sulla posizione della donna nella Bibbia: indubbiamente essa si trova in uno stato di inferiorità e di soggezione ma, se è necessario, manifesta la forza della “donna di valore” dei Proverbi e prende iniziative determinanti per lo sviluppo della storia: quando può, “utilizza tutte le fessure delle mura che la isolano”, servendosi anche della bellezza e della grazia femminile. Successivamente Luzzatto ha tracciato una panoramica su i Proverbi nella tradizione ebraica postbiblica.

            Ha concluso il seminario Piero Stefani, che  si è soffermato dapprima sulla presenza dei Proverbi nel Nuovo Testamento ed ha poi affrontato un tema decisivo e difficile: la eredità del termine sapienza, da Chokhmà  a  Logos. Mentre in Pr 8, 22-31 la Chokhmà ha un carattere cosmogonico e non viene ad abitare la terra, in Sir 24 è un essere celeste creato, che prende posto in Israele, e di cui la Torà è una manifestazione terrena.   Il Logos compare con Filone di Alessandria: non però come creatura, ma come attributo divino; è il pensiero di Dio che crea. Sembra riecheggiare questa interpretazione il Prologo di Giovanni, ove si dice che il Logos è Dio (1.1) e che si fa carne e viene ad abitare fra noi (1.14). In sostanza, mentre la tradizione rabbinica identifica la sapienza con la Torà, la tradizione cristiana la identifica col Verbo divino.

Ma come avviene il passaggio da Chokhmà a Logos?  Su questo interrogativo si è accesa una discussione molto animata, che ha concluso il Seminario. Una conclusione significativa: la Sapienza è ricerca ed invito alla ricerca.

             Anna e Marco Bertè