SEMINARI ESTIVI

Villa Belvedere, Gressoney St. Jean, 21-29 agosto 2004


Vedi: le RELAZIONI sui due Seminari


"Un uomo, una balena e un ricino: il libro di Giona", 21-25 agosto 2004. Relatore: prof. Paolo De Benedetti; visiting professor: don Paolo Papone; Elena Sala.


Il libro di Giona è breve (solo quattro capitoli), ma pieno di stranezze. Prima di tutto gli altri libri biblici sono generalmente la trascrizione di discorsi direttamente o indirettamente riconducibili al profeta che dà il nome al libro. Alcuni, come il libro di Geremia, contengono anche vicende personali, ma in nessuno il profeta-protagonista è così estraneo all'opera da ritenersi una figura romanzesca.

In secondo luogo, nel libro di Giona gli ebrei non c'entrano per nulla, Giona è mandato a predicare ‘all'estero’. Ancora: nessun profeta, neppure Geremia, è stato così restio alla chiamata divina. Tant'è vero che Dio, per raggiungere i suoi scopi, è costretto a ricorrere ad aiuti stranissimi, come la balena e la pianta di ricino.

Evidentemente sotto queste favolose vicende lo Spirito Santo nasconde intenzioni molto più profonde. La prima è che, mentre a suo tempo era ricorso a un profeta pagano, Balaam, per aiutare Israele, ora ricorre a un ebreo per convertire i pagani, ciò che nel linguaggio teologico si chiama universalismo.

La seconda intenzione è di insegnarci la misericordia, e non solo la misericordia: perché, se i niniviti si pentono, Dio conta a loro favore anche il merito dell'innocenza, ossia dei 120.000 bambini e degli innumerevoli animali. E così apprendiamo anche che bambini e animali sono ugualmente cari a Dio, perché né negli uni né negli altri c'è peccato, sia attuale, sia originale.

Un altro insegnamento è che Dio non necessariamente santifica i suoi portavoce, e talvolta li sceglie proprio fra i codardi, i neghittosi, i presuntuosi. Tre caratteristiche di Giona il quale, tutto sommato, si trova a suo agio nelle situazioni più assurde: nella tempesta e nel ventre della balena (e qui si mette addirittura a cantare).

Ma sarebbe ingiusto non riconoscere a questo profeta brontolone anche qualcosa di umanamente grande: la richiesta di essere gettato in mare per placare la tempesta, e il coraggio, lui extracomunitario, di ammonire il re di Ninive. In fondo Giona è una figura molto moderna, con un'anima conflittuale che farebbe la gioia di uno psicoanalista. Ma attraverso Giona, senza essere psicoanalisti, noi vediamo qualcosa - se così si può dire - dell'anima di Dio, vediamo il suo amore ma anche il suo sorriso, vediamo la sua severità ma anche la sua fantasia, e soprattutto la sua capacità di accontentarsi: proprio su questa capacità riposano tutte le nostre speranze. Peccato solo che l'unico a perdere la vita per salvare quella di tutti gli altri sia il povero ricino innocente della cui morte pare che neanche Dio si addolori troppo.

Le lezioni esegetiche svolte dal relatore principale saranno arricchite da due interventi dei visiting professor: don Paolo Papone ci intratterrà sulla figura di Giona nel Nuovo Testamento, mentre Elena Sala parlerà di Giona nella letteratura e nella psicologia.

Bibliografia. Per un approfondimento del libro di Giona si consigliano:

- Sofonia, Gioele, Abdia, Giona, a cura di G.Bernini, Edizioni Paoline, Roma 1972.- H.W.Wolff, Studi sul libro di Giona, Paideia, Brescia 1982.- E.Y.Bickerman, Quattro libri stravaganti, Pàtron, Bologna 1979.- G.Limentani, Giona e il Leviatano, Paoline, Milano 1998.- E.Wiesel, Cinque figure bibliche, Giuntina, Firenze 1988.

Paolo De Benedetti





« ‘Queste cose avvennero’. I due libri dei Maccabei», 25-29 agosto 2004. Relatore: prof. Lucio Troiani; visiting professor: prof. Alberto Soggin; rav Alberto Moshè Somek.


I due libri dei Maccabei costituiscono un documento storico di primo ordine non solo per gettare luce sulla storia degli ebrei in età ellenistica. Essi sono anche testimonianza originale dell’incontro delle culture e delle mentalità realizzatosi in Oriente dopo le conquiste di Alessandro Magno. Essi, nonostante il titolo (che non è quello originale), sono due libri diversi; per ambiente e cultura. Il I è un resoconto dei 40 anni che videro i Maccabei prendere le redini della nazione ebraica dal momento dell’ascesa al trono del re di Siria Antioco IV Epifane (175 a.C), sotto il cui regno gravitava la Giudea, fino alla signoria di Giovanni Ircano I (135-104 a.C.). Per le sue gesta l’autore rinvia agli atti del suo regno, evitando di parlarne. Egli non è un greco, ma un ebreo che vive in Terra Santa e da quest’ottica giudica gli eventi; è un fervente lealista e adepto della signoria dei Maccabei che vede predestinati da Dio ad assumere la guida della nazione. Egli vede la cosiddetta riforma del culto del tempio di Gerusalemme non come una concessione all’ellenismo; ma la interpreta “biblicamente” come il periodico ritorno dell’assidua minaccia dei cananei che insidierebbero la purità della religione ebraica. Questo autore, anonimo, scrive all’inizio un resumé di storia ellenistica che è fuori dei canoni della nostra interpretazione classica dell’antichità. La sua lingua è l’ebraico o l’aramaico. In circostanze e per motivi a noi ignoti, il suo testo fu tradotto in greco. Alcuni suoi cenni sulla globalizzazione, attuata da Antioco IV, sono più che mai attuali.

Diversa la visuale dell’autore di II Maccabei che è un ebreo della diaspora, familiare non con la terra di Giuda e dintorni, ma con le istituzioni, i dibattiti, i problemi di una comunità ebraica dispersa in una città greca. Nel suo orizzonte mentale, i cananei non hanno parte nella cosiddetta riforma e, da ebreo greco, che vive da generazioni i problemi di una difesa dell'identità ebraica dai pericoli di un coinvolgimento totale nella vita cittadina e relativa assimilazione, interpreta la riforma ellenistica da questa prospettiva e immagina i sacerdoti del tempio di Gerusalemme che si precipitano in palestra e rappresenta la folla dei gerosolimitani tutta infervorata dietro le processioni a Dioniso o intenta al culto di Zeus Olimpio. Questo autore scrive in greco e dichiara che il suo scritto è un’epitome di un’opera più vasta che sarebbe stata scritta da Giasone di Cirene. La sua ottica non è dinastica o secolare. Egli concentra la narrazione sul Tempio e chiude l’opera con il suo eroe, Giuda Maccabeo. Lo scritto è preceduto da testi di differente contenuto che fanno pensare a una raccolta per scopi devozionali. È una di quelle opere di edificazione che circolavano all’interno delle città della diaspora per rafforzare il senso dell’appartenenza all’ebraismo e tentava di presentare nella loro crudezza i pericoli dell’adesione incondizionata ai modelli greci.

Bibliografia. Esistono in lingua italiana una traduzione e un commento dei due libri dei Maccabei a cura di A. Penna, Libri dei Maccabei, Editrice Marietti, Torino-Roma 1953. Per un’introduzione ai due libri: J.A. Soggin, Introduzione all’Antico Testamento, Paideia, Brescia, pp. 556-560. E. Schürer, Storia del popolo giudaico al tempo di Gesù Cristo, volume III, Tomo I (Edizione italiana a cura di C. Gianotto), Paideia Editrice, Brescia 1997, pp. 249-254; pp. 682-690.

Lucio Troiani






NOTIZIE UTILI

Descrizione del luogo

Saremo ospitati presso la Villa Belvedere, Strada Castello Savoia, 11025 Gressoney Saint-Jean (Aosta). Si tratta dell'antica dépendance del Castello di Savoia, inserita nel vasto parco reale del castello, divenuta oggi sede di vacanza dell'Istituto Leone XIII dei gesuiti di Milano. Le camere sono tutte munite di servizi, telefono, TV, e la struttura è dotata di sale per conferenze, bar, sala da pranzo, cappella, campi sportivi e parcheggio. L'altitudine è di 1385 mt., e la villa dista circa due km. dal centro del paese che si può raggiungere anche con un trenino locale. Quanto a Gressonney Saint-Jean, situato ai piedi del Monte Rosa, è noto per la sua bellezza naturale, per le escursioni, per il clima e l'aria pura. La Villa Belvedere è disposta a ospitare i partecipanti che ne facciano richiesta forse prima e senz'altro dopo i nostri seminari.

Gite

Come al solito sono previste tre gite guidate in pullman: due di mezza giornata e una di una giornata intera a metà dei due seminari. Le gite organizzate verranno effettuate solo se ci saranno almeno 25 iscrizioni per ciascuna.

1. Lunedì 23 agosto pomeriggio: gita all'alta valle del Lys. Testata della valle (1823 mt.); Gressoney La Trinité (parrocchiale e cimitero); Gressoney Saint Jean (centro storico, parrocchiale, laghetto della Regina, museo della fauna alpina); Villa Albertini. Prezzo: 20 euro.

2. Mercoledì 25 agosto: giornata intera ad Aosta (km. 80). Cattedrale e criptoportico romano, cappella di San Grato, teatro romano, collegiata di Sant'Orso, arco di Augusto, passeggio e acquisti tipici, pranzo libero o in un tipico ristorante valdostano, più eventuale fermata in una seconda meta lungo la strada. Prezzo: 25 euro, più il pranzo.

(Questa gita è aperta anche a coloro che partecipano a un solo seminario: i primi in partenza e i secondi in arrivo. Chi parte può farlo da Aosta in giornata, chi arriva può giungere ad Aosta e compiere la visita, o aggregarsi nel pomeriggio per salire a Gressoney: segnalare questa scelta nelle ‘osservazioni’).

3. Mercoledì 27 agosto pomeriggio: castello di Issogne (km. 46). Dimora fortificata, con resti di strutture riconducibili a una villa romana, abitata dai conti Challant dal 1333 al 1809. Visita guidata, seguita da una sosta alla pittoresca strada romana delle Gallie diretta alla valle del Rodano, pervenutaci integra in un tratto scavato nella roccia e salvaguardato da una porta di difesa, pur essa scolpita nella pietra; tempo permettendo, ulteriore sosta alla Parrocchiale di Issime (facciata affrescata e altare gotico) in valle di Gressoney. Prezzo: 20 euro.

Come e quando arrivare.

Il luogo scelto quest'anno per i nostri seminari è particolarmente bello, ma anche di difficile accesso: va conquistato con molte ore di viaggio. Per facilitare l'impresa possiamo prevedere un nostro pullman che partirebbe dalla stazione di Milano sabato 21 agosto alle ore 16,30, e tornerebbe a Milano domenica 29 agosto alle ore 15,30 (euro 20 per ogni corsa, solo se le prenotazioni arriveranno a 25 persone). Altrimenti, e anche per chi arriva o parte in altri giorni, informeremo gli iscritti sugli orari principali dei treni e degli autobus di linea da Milano e da Torino.

Per chi arriva con mezzi privati: autostrada da Torino, Genova e Milano fino al castello di Pont saint Martin da dove si sale nella valle di Gressoney (valle del Lys). Al km. 26, prima di arrivare al centro del paese, si devia a sinistra verso il Castello di Savoia dopo il quale s trova Villa Belvedere. La distanza da Milano è di km 150; la distanza da Torino è di km 85; il castello di Pont saint Martin dista km 26.

Ciascun seminario inizia con la cena del primo giorno e termina con la prima colazione dell'ultimo giorno.

Prezzi

La pensione completa per ogni seminario è di 140 euro a testa in camere doppie e di 180 euro a testa in camere singole. L'iscrizione, non rimborsabile in caso di ritiro e valida per uno o anche per i due seminari, è di 20 euro a testa da spedire al più presto insieme alla scheda debitamente compilata. A questi andrà aggiunto il prezzo della partecipazione a ogni singolo seminario che è di 70 euro, ma i soci di Biblia e i giovani sotto i 30 anni godranno come sempre di uno sconto e pagheranno 50 euro per ciascun seminario.



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